lunedì, dicembre 19, 2005

Night Watch (@imdb)


Vampiri in una Mosca 2004 che ricorda una Los Angeles 2019.

Il film in questione dovrebbe essere il primo di una trilogia. Il soggetto, non dissimile da quello di Constantine, narra di due fazioni di vampiri, della luce, rispettivamente dell'oscurità, che raggiunta una tregua in una sanguinosissima guerra che rischiava di mettere a ferro e fuoco il mondo, si osservano e controllano a vicenda, nell'attesa dell'arrivo di un predestinato che nel suo prendere una delle parti determinerà l'esito della guerra.

Night Watch offre una fotografia ed un montaggio piuttosto aggressivi, effetti speciali ambiziosi, sebbene non sempre impeccabili (con un look tendente al fumettoso, qualcosa tra il Sin City, che è bene, e L'Immortel, che è meno bene), e un'ambientazione urbana post-sovietico/cyberpunk che fa tanto Kieslowski meets Gibson, un po' alla Avalon per intenderci. Fatto salva qualche sbavatura visivamente ci siamo, cosa non sempre scontata per una produzione russa.

A livello di costruzione della trama le cose non scorrono purtroppo altrettanto liscie come l'olio. La mia impressione è che si sia voluto/dovuto tagliare dritti a più riprese e comprimere oltremodo lo svolgersi degli eventi. Risultato: che i momenti topici siano tali ce ne si rende conto quasi solo a posteriori, il che, in una storia che parla di predestinazione e fato del mondo, è più di un peccatuccio veniale.

Forse l'aggiunta di una voce narrante avrebbe potuto aiutare, forse, più probabilmente non c'era il tempo materiale per costruire i climax necessari. Il feeling è in generale quello che si ha quando si vede un film che vuole essere compendio di una serie televisiva, e che finisce con l'essere pane per iniziati. Io iniziato alla vicenda non sono e temo quindi che di elementi importanti ne ho perso per strada più d'uno.

Come già accennato dovrebbe trattarsi del primo capitolo di una trilogia, indi per cui è lecito sperare che il meglio abbia ancora a venire, anche perché va riconosciuto come l'impalcatura per fare qualcosa di buono ci sia tutta.

Valutazione: *** (inclusa 1/2* di incoraggiamento)

martedì, dicembre 13, 2005

Narnia e simili

Di Narnia in sè parlerò quando avrò visto il film, questione di un paio di giorni, quello che mi ha incuriosito è che surfando per IMDB ho notato che il film veniva dichiarato di "nazionalità" USA. Ora il perché un film tratto da un romanzo Inglese, diretto da un neozelandese, con un cast per la maggior parte inglese più altri luoghi del commonwealth, girato in Nuova Zelanda, sia un film americano.

Ok, il film è prodotto dalla Disney, forse è questo che conta, ma se l'origine del finanziamento è ciò che effettivamente determina la nazionalità di un film allora tutti i film prodotti dalla Columbia dovrebbero dirsi giapponesi, e tutti quelli della Universal francesi.

Saranno dettagli, in fondo è che una fredda mattina di dicembre non può che stimolare la vena polemica di cui mai si è davvero privi.