venerdì, aprile 15, 2005

Manuale d'amore

In realtà più che di un film si tratta di quattro corti; prendendo spunto da un fantomatico manuale d'amore che dovrebbe aiutare a superare le fasi critiche delle relazioni vengono raccontate quttro storie di persone che si innamorano, si tradiscono, si lasciano, si reinnamorano, e via discorrendo.

Innamoramento:
Il muccino piccolo nel suo peregrinare tipico del nagotfacente si imbatte in una tussis travestita da ragazza della porta accanto travestita giovane donna sicura di sé e dei suoi obiettivi, lei lo scaga malamente e ripetutamente, lui la stalkerizza per qualche tempo e lei invece di rivolgersi alla polizia si fa sciogliere dall'azzurrognolo sguardo da cane bastonato di lui; e vissero felici e contenti.
I due piccioncini sono anche bravi però più che un film questo potrebbe sembrare la pubblicità del cornetto algida, a vispizzare un attimo la vicende c'e' fortunatamente il coinquilino del Muccino, esasperato testimone dell'appiccicosa sdolcinatezza dei due neoinnamorati.

Crisi:
Forse la parte meno di spicco di tutto il film, lui e' disattento e un po' buzzurro, lei è rompipalle e di una sensibilità isterica, non si parlano piu', non si capiscono più, e nel loro rendersi conto di essere vieppiù annoiati della loro relazione finiscono per annoiare il pubblico pagante, anche perche' la vicenda viene lasciata in sospeso e si passa alla terza parte.

Tradimento:
La parte del tradimento è viziata dalla presenza di Luciana Letizietto, che sì è persona divertente ma che con l'arte drammatica ha ben poco a che spartire; la vicenda finisce con l'essere il suo personale e rumoroso show, un po' surrealeggiante, e che non va a parare da nessuna parte. Questo cambiamento di registro che risulta essere un po' fastidioso e creato posticciamente per fare posto alla Letizzetto in una cosa in cui lei non c'entrava nulla.

Abbandono:
Verdone impersona un pediatra che qualche mese prima è stato repentinamente abbandonato dalla moglie, la quale, dopo essersi dileguata senza dire ne crepa ne sciopa, non si fa rintracciare, si nega al telefono, comunica solo attraverso l'avvocato di lui e via dicendo. Nel pieno dello smarrimento Verdone tenterà vari espedienti per uscire dalla crisi (tra le altre cose si comprerà il manuale d'amore che da il titolo al film), ed infine scoprirà che la verità dura e cruda è molto più semplice dei ghirigori di cui si era riempito la testa ma allo stesso tempo anche più dolorosa.

Il finale luminoso e ottimista serve sia ad intrecciare la quarta vicenda alla prima, Verdone dopo la sua catartica notte sulla spiaggia incontra la sorella del Muccino piccolo, sia a chiudere idealmente il cerchio visto che poco importa quanto abbia fatto male l'amore tanto si è immediatamente pronti a ricascarci (I get knocked down but I get up again direbbero i Chumbawamba, mentre il "morto un Papa se ne fa un altro" è di questi tempi un po' fuori luogo).

Concludendo il Muccino piccolo risulta simpatico, la parte centrale è purtroppo un po' debole, la Letizzetto in particolare non pare proprio sia al suo posto, Verdone fa davvero buone cose; tutto sommato è un film che si guarda con piacere.

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