La vicenda parte da un giovane fabbro di nome Bailan (Orlando Bloom) la cui moglie e figlio sono da breve passati a miglior vita. Un uggioso e nevischieggante giorno di inizio inverno questi riceve la visita di Goffredo (Liam Neeson) che con l'eleganza di un caterpillar in un negozio di swaroski gli confessa di essere suo padre visto che in gioventù aveva più o meno violentato la mamma di Orlando (aggiungendo subito però che lei diceva di no ma intendeva di sì).
Quando l'Orlando risponde laconicamente con un silenzioso "mbé" (che in lingua d'Oc significa ma a me che mi frega di 'ste tue vicende che c'ho da tirarmi le storie) papà Liam, nel tentativo di ricostruire la famiglia, lo invita ad una crociata a Gerusalemme.
L'Orlando dapprima manda a faffa e lui e le sue idee del menga, e il Liam se ne riparte alla volta dell'est con la coda tra le gambe, in serata però il prete del villagio lo viene a trovare nella sua bottega e lo inziga oltre il consentito, all'Orlando viene su il fotone e prima lo inspiedinisce con un'arnese incandescente che stava costruendo e poi gli da fuoco.
All'epoca delle crociate dare fuoco al parroco era cosa che tendeva a rendere piuttosto impopolari, il buon Orlando che era tra l'altro stato persona piuttosto devota in passato decide di andare a cercare l'espiazione andandosene in medio oriente a fare a brandelli arabi, cosa che nella Francia del XII secolo, così come nell'Alabama del XXI, veniva considerata volontà di Dio.
Il buon vecchio Orlando ne vedrà di cotte di crude laggiù, e rivelerà doti inatteste per uno che fino al giorno prima non aveva fatto che ferrare i cavalli, sarà cavalliere (dopo aver imparato a duellare in un paio di giorni, roba che neanche il cepu) ma anche rabdomante ed ingeniere agricolo e poi amante di regine e addirittura potenziale ré (rifiuterà per motivi etici) e ancora condottiero, e tutto questo nello spazio di una manciata di settimane.
La Gerusalemme del 1100 è ricostruita in modo piuttosto minuzioso, quantunque sospetti ben poco accurato dal punto di vista storico, ed il risultato è parecchio spettacolare, risulta sotto tutti gli aspetti molto più viva de, ad esempio, la Roma del Gladiatore o la Babilonia di Alexander.
le crociate vengono dipinte come una sorta di circo equestre in cui timorati di Dio chiamati al martirio, barbuti proni alla violenza, chierichetti assetati di sangue, femmine lascive, guerrieri con sbandate mistico-pacifista-tolleranti e avventurieri di ogni risma combattono fianco a fianco.
La convivenza con i mussulmani sembrerebbe anche possible, a Gerusalemme vi è un infinita varietà di lingue, accenti, costumi, tratti somatici, usi e costumi, quasi che tutti i tagliagole del mediterraneo avessero deciso di fare l'Erasmus da quelle parti lo stesso semestre.
Templari hooligani e talebani ante litteram non ne vogliono sapere di fare i buonisti new age e si adoperano in ogni modo per arrivare ai ferri corti, cosa che in un luogo in cui bene o male tutti sono dei guerrafondai non risulta così complicata, ma se così non fosse il film non avrebbe alcuna storia da raccontare.
L'Interpretazione di Orlando Bloom è stata da più parti vituperata e imputata di rendere debole il film, credo sia ingeneroso, e sono piuttosto convinto che la pecca stia nella scrittura che pretende troppo dal personaggio di Bailan minandone la credibilità; il ruolo di Sybilla (Eva Green) avrebbe potuto essere un po' più significativo, comincia bene ma finisce con l'essere più che altro decorativa (non senza meriti comunque). Bravi pure lo sconosciuto Ghassan Massoud nel ruolo del Saladino e Jeremy Irons nel ruolo del disfattista che la sa lunga.
5 anni dopo il gladiatore Ridley ritorna con un film storicheggiante visivamente davvero impressionante; bisogna dire che i ritmi non sono esattamente forsennati e ciò lascia il tempo di ammirare la ricostruzione della Palestina di 900 anni fa (personalmente vado matto per queste cose ma a chi della storia non può fregargliene di meno la cosa potrebbe risultare un zic noiosa).
Per quel che mi riguarda comunque questo Kingdom of Heaven è davvero cosa buona.
mercoledì, maggio 11, 2005
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