domenica, ottobre 30, 2005

Doom (@imdb)


Space marines, mostri, sparare, mutazioni genetiche, correre sulle griglie, Marte, 24° coppia di cromosomi, sequenze in steadycam con focali cortissime, porte che si chiudono di lato, sparare, teletrasporto, countdown, FPS, Karl Urban, cunicoli, mitra con attaccata una pila, sparare, sfumature di ruggine, altri cunicoli, sparare ancora, neon ad intermittenza, The Rock, altri space marines, corridoi scuri, BFG, sparare di nuovo, mostri, sfumature di ruggine, mostri, sequenze FPS, correre sulle griglie, cunicoli, porte che si chiudono verso il basso, sparare, mostri, esplosioni, granate, continuare a piacere.




Doom è po' Alien, un po' Stargate, un po' Starship Trooper, un po' Event Horizon, un po' Abyss, un po' The Thing, che a loro volta sono tutti un po' Alien. Storia semplice: stazione scientifica su marte, sperimentazioni illegali, mutazioni genetiche, mostriciattoli, marines, carneficina, titoli di coda.

Realizzazione molto dinamica, tanta steadycam, focali spesso esotiche, colonna sonora efficace (Nine Inch Nails e simili). Attori poco giudicabili in quanto non è stato richiesto loro nessuno sforzo interpretativo, comunque abbastanza credibili quando sparano e quando vengono fatti a pezzi. Karl Urban si sforza di tanto in tanto di fare il marine dal volto umano, perdita di tempo, è sempre e comunque chiaro chi sono i buoni e chi i cattivi, in fondo è più adatta alla situazione l'attitudine da c'ho il fucile più grosso del tuo di The Rock, tutti gli altri sono lì a finire il peggio possibile per far capire che la situazione è grave.

Imperdibile per chi ha amato Doom, forse superfluo per gli altri.

valutazione: ****

Nota: coloro a rischio di pensare che Baron of Hell e Mancubus siano locali dove si suona metal consiglio di NON andare a vedere questo film

Nota bis: ad un tratto del film si scorge uno schermo su cui vi è lo schizzo di un'arma che si dovrebbe chiamare Bio Force Gun, da cui BFG; in realtà durante la creazione del primo Doom (1993) l'arma definitva era stata denominata BFG9000 da Big Fucking Gun e HAL9000 (che si chimava così prendendo le lettere precdenti IBM). Ad un tratto il BFG capita tra le mani di The Rock che in un fragoroso Big Fucking Gun richiama infine le cose con il loro nome... probabilmente non era credibile pensare che degli scienziati chiamassero un progetto con la F-word. Bio Force, bah.

sabato, ottobre 29, 2005

Kiss Kiss, Bang Bang (@imdb)

Commedia che senza svettare vale certamente più del suo terribilmente sciocco titolo.

Il film è un one man show del tutto sommato versatile Robert Downey Jr. (da non confondere con Cuba Gooding Jr., il "coprimi di soldi" di Jerry Maguire, o Freddie Prinz Jr., già visto in Wing Commander, Scooby Doo e altre cose che uno avrebbe meglio fatto ad evitare), qui impersonante Harry, goffo ladro dalla grande correttezza morale.


In modo fortuito Harry finisce nel bel mondo di Hollywood in cui un produttore privo di scrupoli lo utilizza come pedina di un piano ordito per mettere pressione su di una cappricciosa super star. Harry viene infine a saperlo ma non se ne cura in quanto nel frattempo si è reinventato detective al fine di poter ronzare attorno ad Harmony (la sconosciuta Michelle Monaghan, nessuna relazione con lo hobbit Dominic Monaghan, che tra l'altro in Lost intepreta un naufrago eroinomane, attività questa, l'eroina, non il naufragare, che Robert Downey Jr. ha compiuto con una certa assiduità nella vita reale. Il cerchio si chiude in qualche modo), aspirante attricetta nonché ex compagna di liceo nei cui riguardi, e a distanza di un paio di decenni, Harry mantiene una palese infatuazione e ancora non riesce a farsi una ragione del non essere riuscito a farsela.

A fianco di Harry vi è Perry (Val Kilmer, niente a che vedere con Vilmer Valderrama, già visto in svariati teen movie con cui è certamente meglio non aver avuto a che fare), detective che il produttore privo di scrupoli di cui sopra aveva affiancato ad Harry per far finta di insegnarli a recitare nei film polizeschi, sempre in modo da bofare sul collo alla super star capricciosa. Perry è il detective tutto d'un pezzo da film in bianco e nero, cui però gli astuti sceneggiatori hanno conferito la caratteristica di essere gay in modo forse da evitare il classico triangolo d'attrazione tra i tre protagonisti o forse solo perché sembrava un'idea inusuale (non avendo visto The Mexican) e che permetteva di riciclare qualche battuta già pronta nel cassetto (propenderei per la seconda visto che l'orientamento seussuale di Perry non gioca alcun ruolo nella vicenda).


In una girandola di surreali vicende, omicidi, presunti incesti, sogni di gioventù infranti la storia va avanti, molto intricata ma del tutto in secondo piano, visto che il film tutto si basa su Robert Downey Jr., le sue goffaggini, le sue idiosincrasie, con l'apporto importante ma secondario di Val Kilmer e della Monaghan.

Il film ricorda per ambientazione e registro Get Shorty e Hollywood Homicide, anche se forse John Travolta e Harrison Ford risultavano meno divertenti di quanto lo sia Robert Downey Jr. in questo Kiss Kiss, Bang Bang.

In breve: si guarda e si ride ma dopo è tutto come prima.

Valutazione: ***

Oso supporre che il demenziale titolo faccia riferimento a Chitty Chitty Bang Bang (l'assonanza è evidente), anche se è difficoltoso immaginarsi cosa sia dovuto passare nella mente bacata di chi lo ha creato. Chitty Chitty Bang Bang era un musical con macchine volanti, questo è a suo modo un polizzesco... le vie del marketing non sono forse infinite ma attraversano di certo luoghi bizzarri.

venerdì, ottobre 14, 2005

Die Phantastischen Vier (@imdb)

Dopo Batman, X-Men e X-Men 2, Spiderman, Daredevil, Elektra e Spidermann 2 e per certo qualche altra trasposizione su celluloide che mi son perso, ecco il turno dei Fantastici Quattro. Ammetto di non aver letto mai alcun che di questi quattro principi.

Andiamo a cominciare

Il film segue il classico canone dei fumetti. All'inizio tutti più o meno buoni, qualcosa succede, poi buoni e cattivi si affrontano per il Ragnarok finale, ma non troppo visto che il produttore ci deve marciare sopra con i sequel.

Le formazioni

Lasciatemi introdurre gli schieramenti per il Ragnarok.

Squadra dei Buoni:
  • Il Buono (una strabiliante somiglianza con Tommy Cereghetti) si chiama Reed Richards e fa lo scienziato, ma non riesce a monetizzare le sue scoperte
  • Il Brutto, amicone e guardia del corpo del Buono, interpretato dal protagonista
    cattivo di The Shield. In questo film, limate un po' le spigolosità di carattere, ci si presenta in tutta la sua bruttezza
  • La Bella bella davvero (interpretata da Jessica Alba) anche lei scienziata e fidanzata platonica del Von Doom (Studiatevi la scena della sua apparizione)
  • Infine come non ricordare il fratello della Jessica, il Boccia, che non ha studiato al MIT, ma che si è fatto buttare fuori dalla NASA perchè ha schiantato un simulatore dello Space Shuttle, mentre festeggiava egregiamente con due "aspiranti modelle" e la definizione non me la sono inventata io.

Squadra -si fa per dire- del Cattivo:

  • Der Einzelkämpfer o il Cattivo: il dottor Victor Von Doom (se qualcuno ha visto Nip and Tuck, lui è Tuck), altrettanto brillante scenziato, ricco come un Creso, o almeno così sembra all'inizio del film.

Let the battle arise

Il Buono ormai sull'orlo della bancarotta decide di andare dal Cattivo, accompagnato dal Brutto, per farsi finanziare una bagatella: la scoperta della panacea che guarisce tutti i mali. Il Cattivo fiuta l'affare (chi mai avrebbe potuto resistere?) e visto che ha una smisurata fiducia nel Buono, più di quanta il Buono ne abbia in se stesso, decide senza troppo rifletterci di finanziargli l'impresa e gli fa una onesta proposta che lui non può rifiutare: il 75% di tutti i guadagni e tutti i diritti. Il Brutto, che non è scemo, mette in guardia il Buono, che per definizione è un rimba al cubo, ma lui preferisce giocare con la scienza e prendersi le briciole che comunque gli permettono di pagarsi l'affito nella lussuosa maggione che occupa all'ultimo piano di un hotel di lusso. Qui appare la Jessica e vi consiglio di studiare la scena.

Deal e tutti nello spazio, pilotati dal fratello della Bella, che qualcosa pure lui doveva fare, ad irradiare un po' di campioni di piante ed animali con una misteriosa energia che nemmeno la signora Famoso Iole saprebbe spiegarsi e che non viene da dentro. Si tratta dell'energia che ha dato origine alla vita sulla terra e che ritorna a trovarci. Non mi dilungo troppo, ma la seduta di lampade va male ed i nostri amici tornano a casa un po' modificati e non solo nel body. La misteriosa energia deve possedere un gran senso dell'umorismo, visto i curiosi poteri che ha allegramente distribuito: Il Buono s'allunga a dismisura come il pupazzo che tutti noi abbiamo tentato di smembrare nell'infanzia (Mister Muscolo), la Bella quando s'incazza scompare, il Boccia s'appiccia ed il Brutto pietrifica. L'energia non trasforma i nostri eroi solo nel fisico, ma anche all'anagrafe:

  • Il Buono diventa Mr. Fantastic e capeggia la combriccola d'eroi
  • La Bella diventa La Ragazza invisibile (con un certo senso d'ironia per il termine "ragazza")
  • Il Boccia diventa La Torcia umana, o per il pubblico femminile il Torcia
  • Il Brutto diventa La Cosa (alla faccia di John Carpenter)
  • Il Cattivo invece tarda a trasformarsi.

Mr. Fantastic promette la cura al Brutto che nel frattempo si è lasciato con la moglie che non sopportava più la sua vista (e voglio crederle) ed è caduto in depressione.
Le cose non vanno affatto bene: differenze insormontabili portano i quattro a dividersi. Mr. Fantastic in controtendenza si riavvcina alla Donna Invisibile, da cui si evince che c'è Speranza per tutti.
Nell'ombra ed in tutta calma, il Dottor Von Doom diventa di bio-metallo e controlla l'Elettrico ed il Magnetico. Sconvolto da questa scoperta, matura un piano di vendetta contro il suo medico personale che lo vuole denunciare come bomba battereologica vivente (ma le mutazioni genetiche si trasmettono per via aerea?), contro i suoi finanziatori, che dopo il flop del solario spaziale, gli tolgono i finanziamenti (ma non era ricco di suo?) e contro Mr. Fantastic ed i suoi amici, visto che lui gli ha tolto la Donna Invisibile. Si mette pure la sua famosa maschera (ma se è già tutto di bio-metallo a che gli serve la maschera?). Divide et impera è la parola chve per capire l'azione del Doom. Dopo aver riconvertito la Cosa, spara uno Stinger dietro al Torcia, che nel farttempo ha imparato a volare, ed attacca Mr. Fantastic al frigo (la gomma surgelata si sa tende a sbriciolarsi). Un po' sbrigativamente il carnefice non si sincera della morte delle sue vittime che come era da prevedersi risorgono, ritornano insieme e lo sconfiggono.

La ricetta

Prendete una manciata di sequenze divertenti, un po' di scene d'azione non eccezionali, poca computer grafica, agitate, non mescolate et voilà! Un pilota di due ore che non risulta troppo indigesto, può essere divertente, ci fa conoscere la strampalata genesi di questi quattro supereroi e ci prepara al sequel.
Ad essere sinceri ho un unico rammarico: non aver visto il Dottor Doom andare all'ONU in seduta plenaria ed irraggiare i membri al fine di controllarne la mente e completare così il suo piano per la world dominance. In tutta sincerità, forse forse oggi apparirebbe ridicolo o forse la corruzione può dove il Dottor Doom ha fallito.

Vincitore ai punti...

Nell'orgia di Marvel di celluloide, lo valuto così: molto meglio di Elektra, meglio di Daredevil, tra X-Men e Spiderman 1, peggio di X-Men 2, decisamente lontano da Batman Begins e L'Homem Aragna dois.

Usando la classificazione imperiale: ***

Quizzer

Se ne avete voglia, provate a rispondere alle seguenti domande in ordine rigorosamente sparso:
  1. Fare lo scienziato in ze USA è veramente un'attivtà così inflazionata?
  2. Al MIT ci sono veramente le Jessica Alba? Cagano anche?
  3. I sacri della computer grafica di questo film hanno dimenticato il Sesquoc?
  4. Come fa il Buono alias Mr. Fantastic a pagarsi la maggione all'ultimo piano di un hotel di lusso, se è andato in banca rotta? Conosce Ricucci? A forse trovato la pietra filosofale, ma per motivi etici la tiene nel cassetto del cifone?
  5. La cieca colored intima della Cosa è frutto di una elegante operazione di morphing partendo dalla Jessica o esiste davvero?
  6. Il proiettore olografico 3D si può acquistare? Se sì dove?
  7. Dove si trova la nazione da cui proviene il Dottor Destino? È vicina alla Spacconia, Terra Promessa dell'Imperatore?
  8. Chi ha autorizzato Mr. fantastic a costruire un laboratorio con centrale nucleare all'ultimo piano di un hotel?

L'anticipazione denota intelligenza

Purtroppo non ho ancora visto Charlie e la fabbrica di cioccolato, ma prometto di recensire un film francese anche lui ispirato ai fumetti che tanto farà contento il mio ospite: Adrenalina Blu: la leggenda di Michel Valiant.

domenica, ottobre 02, 2005

Snow White

Dramma romantico di fabbricazione svizzera.

Lo sfondo è quello della szene degli andati ammale zurighesi, lei (Nico, impersonata dalla francese Julie Fournier) è una Kate Moss della Goldküste che conduce un'esistenza da Übertussie e non disdegna farsela con soggetti che non sfigurerebbero ad un ipotetico cartello di medellin meets mafia russa. Lui (Paco alias Carlos Leal dei Sens Unik) è il frontman di un gruppo rap di successo, è socialmente impegnato e di sicuro non gli si può imputare di mandargliele a dire a quelli che non gli vanno a genio.



I due si incontrano ed è grande passione. Lei viene affascinata dal fatto che lui sia sicuro di sé e di successo maglrado non si strafaccia ma invece sia piuttosto salutista. Lui viene affascinato dal fatto che lei riesca a formulare frasi di senso compiuto e sia tutto sommato simpatica malgrado non vada in giro con pullover di lana e cuffia peruviana ma invece sia una superbonazza fashion addicted (nonché cocainomane, ma questo lui all'inizio non lo sa).

Va detto che sembra plausibile che Nico tenda a somatizzare le difficoltà di rapporto con il padre, businnesman di successo piuttosto generoso quando si tratta di cash, meno in quanto a dare a trà, mettendosi con uomini sensibilmente più anziani di lei, all'inizio del film passa da Boris, mogul della szene che ha più del doppio dei suoi anni a Paco più vecchio di lei di almeno una dozzina d'anni. Il film non si addentra negli aspetti Freudiani della vicenda.


A rendere le cose complicate vi è però la tendenza di Nico a cacciarsi in guai di dimensione vieppiù ciclopica e quella di Paco di essere poco propenso ai compromessi e la sua assoluta mancanza di flessibilità riguardo un'infinità di cose.

In una spirale pericolosamente discendente Nico si trova a scendere nei più reconditi meandri del grigio sottobosco della Zurigo da bere, al seguito della sua migliore amica Wanda, sorta di aspirante amica di Calissano che in quei giri ci sguazza.

Quasi un climax di drammaticità la storia giunge ad un punto di svolta cui segue un surreale ed evocativo finale aperto ma tutto sommato ottimista. Non è Requiem for a dream insomma, anche se a tratti lo richiama un po'.


Il film vanta di un'impeccabile realizzazione tecnica, cosa non scontata per una produzione europea e mantiene un buon ritmo per tutta la sua durata. Un plauso ai protagonisti, Julie Fournier offre un'interpretazione credibilissima e Carlos Leal non sfigura, quantunque il suo personaggio sia un tantino troppo il cliché dell'alterno gran tiratore di storie e un po' cagacazzo. I personaggi secondari sono ben caratterizzati anche se a tratti tendono alla caricatura e allo stereotipo, e nel complesso gli spicchi di Zurigo rappresentati nel film risultano verosimili.


Piccola nota: il film è in züritütch, francese e inglese, ho l'impressione che il capire almeno un minimo di svizzero tedesco sia necessario per poterlo apprezzare fino in fondo.

Il titolo dovrebbe derivare dal soprannome che Boris dà a Nico, i richiami alla cocaina sono però evidenti, visto che quest'ultima pare essere l'hobby a tempo pieno di buona parte dei protagonisti del film.

Valutazione: ****