martedì, maggio 10, 2005

The Interpreter

Nicole Kidman è interprete all'ONU, nottetempo si reca nella sua cabina di traduzione a prendere cose che aveva dimenticato lì e per qualche alchimia della tecnologia fonica attuale in una cuffia sente bisbigliare un piano per assassinare qualcuno in dialetto Ku del Matobo, conosciutissimo stato dall'africa subsahariana, che solo lei al di fuori dell'Africa parla.

Dapprima non se ne cura più di tanto, nessuno sarebbe così scemo da complottare qualcosa nella sala dell'assemblea generale dell'ONU, e se anche lo fosse sicuramente si premurerebbe che i microfoni siano spenti, poi però decide di rivolgersi alla polizia.

Il punto cruciale della vicenda è che lei è in effetti cresciuta nel Matobo, ed è anche per questo che parla le lingue del luogo, ci sono altre 70 lingue che uno studierebbe prima del dialetto Ku, ivi comprese il klingon e l'elfico, e tra le altre cose ha laggiù tra gli altri un fratello iperfacinoroso che le ha tolto il saluto perché lei non lo era abbastanza, un amico fotografo e un ex-moroso, tale Xosa, trascinatore di folle che l'aveva disfesciata sulla base del fatto che se bangarsi la superbonazza bionda è divertente disfesciarla ha un che di chic.

Col passare del tempo si capisce che l'assassinando dovrebbe essere il presidenze Desmond Zuwani, uno che dovrebbe essere africano ma che in realtà ha gli occhi azurri e sembra più che altro un tedesco che si sia fatto tre mesi filati a Maiorca, un tempo benefattore e liberatore di popoli ma che col tempo ha deciso che ci si divertiva di più ad avere i rubinetti d'oro e a ordire massacri.
Zuwani è tra le altre cose responsabile della tragica morte dei genitori di Nicole Kidman.

Altro personaggio della vieppiù incomprensibile vicenda è Kuman Kuman, oppositore di Zuwani ma anche di Xosa, ex ministro in esilio a New York e fautore della globalizzazione più selvaggia ma che per mantenera una facciata di credibilità come leader popolare va in giro in autobus.

Durante il film muore parecchia gente, un sacco vengono fatti fuori da una sorta di cugino cattivo di Faithless che per esclusione ho dedotto lavori per il presidente Zuwani, altri personaggi malvagi sono un olandese che è un po' l'avvocato Kobayashi del presidente Zuwani, un interprete cretino coi ricciolini che si fa ammazzare quasi subito, e soprattutto Sean Penn.

Sean Penn è un agente dell'FBI il cui compito è proteggere i dignitari stranieri, gran frequentatori di night club a quanto pare, Sean è piuttosto incattivito con il mondo perché la sua quasi ex-moglie qualche settimana prima aveva chiesto scusa e di poter tornare a casa ma poi era passata a miglior vita schiantandosi in auto prima di poterlo effettivamente fare, quindi l'occasione di un po' di terapeutico far saltare in aria il cervello ai cattivi gli pare particolarmente ghiotta.

Dopo un sacco di morti, e dopo che Sean e Nicole si sono fatti vicendevolmente da telefono amico per svariate ore, la vicenda si chiude, il presidente cattivo e l'avvocato olandese finiscono in prigione, Nicole se ne torna in Matobo a farsi passare il mal d'Africa e Sean sul pensieroso andante si appresta a tornare a compiti quali evitare che il console inglese ubriaco fradicio si metta a guidare sulla destra.

Il film è in fondo fin mica male, regia e fotografia più che oneste (davvero suggestive alcune sequenze panoramiche di New York), la storia avrebbe anche un certo senso ma è purtroppo priva di guizzi particolari, il fatto che buona parte dei cattivi abbia dei nomi impossibili da ricordare per un europeo a volte non aiuta, che Kidman e Penn non abbiano più niente da dimostrare a nessuno non è certo una novità (con attori di calibro inferiore il film sarebbe stato probabilmente appena sopra la sufficienza), e alla fine il film risulta godibile anche se si è ben lungi da gridare al capolavoro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Con The Interpreter Sidney Pollack ha avuto due ottime occasioni. Due grandi prime volte.
Portare sul grande schermo gli interni del palazzo delle Nazioni Unite e affiancare due grandi attori. Sean Penn e Nicole Kidman. Olio e acqua, cartavetro e seta. Due mostri."
http://numerabile.it

imperator ha detto...

ciao Davide, benvenuto da queste parti e grazie per il link ;)